Bonus casa 2021; cosa è previsto, quali sono i limiti, e le condizioni per usufruirne

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Un altro ambito per il quale risulta possibile usufruire delle detrazioni fiscali 2021 è quello relativo alla ristrutturazione degli immobili di ogni classe e tipologia, che siano o meno abitazione principale.

Le spese detraibili coprono diversi ambiti e le condizioni per usufruirne, così come il tetto massimo di spesa che risulta possibile portare in detrazione, varia in funzione della tipologia di intervento da effettuare.

Si va dalla classica ristrutturazione dell’immobile (attenzione si tratta di una ristrutturazione straordinaria e non ordinaria), si prosegue con l’efficientamento energetico (sostituzione degli infissi, applicazioni cappotti termici, installazione di caldaie a condensazione, ecc…), sono incluse le spese per le ristrutturazioni che mirano al consolidamento strutturale (sisma bonus), il bonus verde che interessa l’installazione di piante/alberi sui balconi o terrazze condominiali, fino ad arrivare all’ultimo nato e cioè il bonus facciate che impatta  tutte le spese che riguardano i lavori per il rifacimento delle facciate degli appartamenti/case private, anche se meramente per fini estetici.

Il modo per usufruire delle detrazioni sono differenti e dipendono della tipologia di intervento da effettuare (cambia il numero di rate di cui beneficiare, il tetto massimo, ecc…).

Una guida utile e sintetica che mira a mostrare, in forma tabellare, tutte le tipologie di intervento ed i criteri per usufruirne, oltre che i limiti applicativi, è stata emessa dall’ENEA, ed è di seguito riportata.

Detrazioni e Bonus Casa 2020: fonte ENEA

Al segunte link del sito dell’Enea trovate tutte le indicazioni in merito, con riferimento a tutto ciò che è elencato all’interno della tabella.

Successivamente verranno pubblicate delle guide per ciascuna tipologia di intervento che mirano a dettagliare la tipologia di bonus, le condizioni per usufruirne  e le dritte  che danno diritto alla detrazione.

Bonus efficientamento energetico: ultime notizie 2021

A fronte della diffusione del Corona Virus, che purtroppo sta attanagliando l’intero sistema sanitario-economico e sociale italiano, il Governo sta pensando di estendere in maniera massima le detrazioni per i lavori che impattano la casa. In  particolare si sta pensando, per quanto riguarda in particolare l’efficentamento energetico, non solo di prorogare le detrazioni, ma anche di allargarle innalzando il valore detraibile dal 65% al 100% per l’intero ammontare delle spese sostenute.

La misura avrebbe il fine di incoraggiare la ripresa economica mediante l’incentivazione alla realizzazione dei lavori in ambito edile che dovrebbero trainare, o quanto meno agevolare, la ripresa economica.

Speriamo che ciò avvenga e che sia di aiuto per tutti

Per chi vuole approndire gli argomenti e le tipologie di detrazioni, sotto sono riportati una serie di articoli che descrivono le peculiarità e le condizioni per usufruirne

Detrazioni spese per rifacimento facciate (Bonus Facciate)

Detrazione spese ristrutturazione casa

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Bonus dispositivo anti abbandono 2021

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Siete alla ricerca di come ottenere il bonus per garantirvi il dispositivo anti abbandono per il vostro piccolino? Siete giunti nel posto giusto…

Lo Stato, da Frebbraio 2020 ha pensato di introdurre come obbligo, inserdolo all’interno del codice della strada, l’utilizzo di opportuni ed omologati dispositivi anti abbandono sui quali trasportare il nostro bene più prezioso, i piccoli neonati.

Ma vediamo in dettaglio di cosa si tratta e qual’è il bonus stanziato per agevolare/incentivare tutti i neo genitori all’acquisto.

Bonus Dispositivo Antiabbandono: cos’è e come funziona

Data obbligatorietà dispositivo antiabbandono

È importante sottolineare che l’obbligo all’uso del dispositivo AntiAbbandono, che ha lo scopo di proteggere i nostri bimbi da eventuali dimenticanze in auto, è stato introdotto nel codice della strada da Febbario 2020; l’omissione, la mancanza e/o il mancato utilizzo secondo le istruzioni previste dal costruttore, se rilevato in fase di controllo da parte delle forze dell’ordine,  sarà contestato al guidatore che verrà punito con una multa oltre alla decurtazione dei punti dalla patente.

Link per ottenere il BONUS dispositivo antiabbandono

Di seguito trovate il link mediante il quale risulta possibile registrarsi alla piattaforma predispa dal Ministero dei Trasporti mediante il quale risulta possibile richiedere il bonus oppure procedere alla richiesta di rimborso nel caso di acquisto già sostenuto.

Nel caso procediate con la richiesta di emissione del voucher sconto, avrete a disposizione 30 giorni di tempo per poter procedere all’acquisto del dispositivo da voi scelto a partire dalla data di emissione dello stesso (nella piattaforma troverete anche un elenco degli esercenti che hanno registrato la loro arttività tra quelle che garantiscono il diritto ad effettuare l’acquisto usufruendo direttamente del bonus); nel secondo caso avete 60 giorni di tempo a partire dal 20 Febbraio per procedere con la richiesta di rimborso ma dovete essere in possesso della ricevuta che attesta l’acquisto.

In entrambi i casi dovrete essere in possesso delle credenziali SPID per poter procedere con la registrazione.

Il link alla piattaforma è https://www.bonuseggiolino.it/

Voucher anti abbandono scaduto: è possibile recuperarlo?

Purtroppo la chiusure dettate dal Corona virus e l’impossibilità ad uscire dalle proprie abitazioni può condurre alla scadenza del voucher generato se passati i 30 gironi calenderiali previsti.

Si perde il diritto al Bonus? Si può r ecuperare?

Ecco come repurerare il Bonus Dispositivo Antiabbandono Scaduto

In questo caso nessun timore, la piattafroma garantisce la possibilità di reinserire la richiesta e dunque procedere con l’emissione di un voucher rigernerato che vi garantirà ulteriori 30 giorni per poter procedere con l’acquisto

Precisiamo che il bonus scade dopo 30 giorni dalla data di emissione registrata sulla piattaforma on-line; a valle della scadenza, quando avete deciso di recarvi presso l’esercente per procedere con l’acquisto, rientrate nuovamente sulla piattaforma, mediante le vostre credenziali SPID e potrete ottenere, seguendo un percorso simile a quello eseguito all’atto della prima emissione del voucher, il rinnovo dello stesso per ulteriori 30 giorni a partire dal giorno in cui avete eseguito la procedura per il rinnovo.

Adesso però non perdete altro tempo e recatevi immediatamente presso il rivenditore e buon acquisto.

Dispositivo Antiabbandono: cos’è

Il dispositivo antiabbandono non è altro che un apparecchiatura elettronica, la cui forma e logica di funzionamento differisce in funzione dell’azienda che lo produce e che deve obbligatoriamente provvedere alla sua omologazione secondo dei criteri ministeriali ben precisi; in generale è un dispositivo optional presente nel veicolo, integrato nel seggiolino (magari se siete in procinto di acquistare un nuovo seggiolino è utile sceglierne uno con il dispositivo integrato) oppure è un oggetto indipendente da questi e dunque può essere utilizzato su tutti i seggiolini già in vostro possesso (infatti questa è la soluzione più sia più diffusa che pratica oltre che la più economica).

Quest’ultima tipologia riesce ad individuare la presenza del bambino tramite un sensore di pressione o capacitivo. Ma come segnala l’abbandono del bambino a bordo?

Le tecnologie disponibili sono di due tipi: o mediante collegamento al vostro telefonino (bluetooth) oppure, se volete delle soluzioni più “tradizionali” e meno tecnologiche, mediante segnalazione acustica/visiva inviata al guidatore ogni volta che questo spegne il motore ed ha a bordo un bambino nel seggiolino.

La prima delle due soluzioni è la più diffusa oltre che più sicura perché consente di inviare la segnalazione (messaggistica e/o chiamata di emergenza) sia al conducente che, nel caso questo debba risultare irraggiungibile, ad altri numeri della vostra rubrica che preventivamente sceglierete in fase di instalazione, anche perché, seppur siamo restii ad affermarlo, ma purtroppo si constata sempre con più frequenza, che risulta più difficile dimenticare il proprio cellulare in auto piuttosto che il bambino (ahimè un paradosso purtroppo reale).

L’ho scritto ma non voglio crederci… purtroppo nella gran parte dei casi queste tragedie capitano in situazioni “particolari” della vita di alcuni, magari perché travolti da eventi che ne minano la fragilità psichica oppure perché sottoposti a particolari stress ambientali che li rendono particolarmente distratti; dunque per tutelare e garantire la salute dei più piccoli e la tranquillità degli adulti, la norma è venuta in soccorso ed ha imposto l’obbligo all’uso di questi dispositivi per tutti i bimbi al di sotto dei 4 anni di età..

E’ giusto sottolineare che per questioni di sicurezza dei bambini questi dispositivi non hanno una SIM interna ma dialogano tramite la app preinstallata sul vostro dispositivo, quindi anche i più attenti alla salute dei loro piccolini saranno tranquilli perché questi non saranno esposti alle onde elettromagnetiche della rete cellulare. Ma quando sarà obbligatorio usarli?

Data di entrata in vigore dei dispositivi antiabbandono

Con la Manovra Finanziaria 2020 o legge di Bilancio è stata chiarita e definita le date di entrata in vigore dell’obbligo dell’suo del dispositivo antiabbandono o del seggiolino dotato di tale dispositivo; l’obbligo è entrato in vigore dal 06 MARZO 2020.

Da questa data infatti chiunque venga fermato con a bordo un bambino di età inferiore ai 4 anni senza il dispositivo in questione sarà sottoposto ad una multa che va da 83 a 333 euro oltre che alla decurtazione di 5 punti sulla patente. Attenzione però: se sarete recidivi e nell’arco di due anni dalla prima contestazione vi sarà nuovamente contestata la stessa violazione, oltre alla sanzione pecuniaria potrete incorrere nella sospensione immediata della patente per una durata variabile tra i 15 giorni ed i  2 mesi. Pur giunta vi consiglio di portare con voi sempre il manuale di istruzione del dispositivo perché potreste essere multati non solo per la mancanza del dispositivo ma anche se quello in vostro possesso non è omologato, oppure non è connesso tramite bluetooth al vostro dispositivo o peggio non lo state usando conformemente alle prescrizioni previste dal costruttore.

Bonus Dispositivo Antiabbandono a quanto ammonta

Lo Stato, recependo la legge promulgata n.117 del 01 Ottobre del 2018 chiamata legge Salva Bebè, ha già messo in campo degli incentivi che possano, almeno in parte, sollevare economicamente i genitori dall’acquisto dei dispositivi in questione.

Infatti già per il 2019  erano stati stanziati 15,1 milioni di euro mentre per il 2020, tramite la Manovra di Bilancio 2020, sono stati stanziati solo 5 milioni di euro.

Il contributo dispositivo anti abbandono per ciascun bambino è di 30 euro.

Il decreto attuativo firmato dal ministro dei trasporti  De Micheli, esplicita le condizione su come beneficiare del bonus; sotto sono riportate le relative condizioni.

Attenzione: per ottenere il bonus DIspositivo Anti Abbandono non ci sono limiti di reddito, quindi possono accerdervi tutti i contribuenti con figli ad di sotto dei 4 anni di età che ne fanno richiesta.

Intanto si può affermare che i 5 milioni serviranno a coprire solo il 9% della popolazione di bimbi che ha  diritto al contributo (la tutela della salute non ha colori o fasce di reddito da privilegiare), e dunque mi chiedo: ed i bimbi che nasceranno?

Mi sembra un principio quanto meno lontano dall’essere equo oltre che eticamente corretto dunque inaccettabile dal punto di vista sociale. Varrebbe il “chi prima arriva meglio alloggia?” Speriamo che il governo ponga rimendio in tempo, magari mettendo in ri-finaziamento la parte dei contrinuti stanziata per il 2019 e non usata dai contribuenti.

IN CONCLUSIONE NON VI SEMBRA CHE, INDIPENDENTEMENTE DAI BONUS O DA ALTRE AMENITA’, TRA LE PRIORITA’ CHE LA VITA CI METTE DINANZI E CHE SIAMO OBBLIGATI  A SCEGLIERE,  QUELLA DI BADARE ALLA SALUTE ED ALL’INTEGRITA’ DI UN BAMBINO SIA LA PRINCIPALE? IN FONDO SIAMO STATI NOI A SCEGLIERE DI AVERE UN FIGLIO E NESSUNO CE LO HA IMPOSTO…

Come usufruire del Bonus dispositivo Anti Abbandono.

È stata firmato il Decreto attuativo che regola le condizioni per poter usufruire del bonus. I genitori del bambino al di sotto dei 4 anni devono registrarsi sulla piattaforma informatica della Sogei accessibile seguendo le indicazioni presenti al seguente indirizzo www.mit.gov.it/antiabbandono

Si può accedere alla piattaforma dal 20 Febbraio 2020 quando sarà possibile ottenere il rilascio di un voucher elettronico che dovrà essere consegnato al venditore per ottenere immediatamente lo sconto sul prezzo di acquisto.

Buon Acquisto

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Detrazioni spese ristrutturazione casa

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Quanti di noi hanno la necessità di eseguire dei lavori per la ristrutturazione del proprio immobile, l’inserimento di un nuovo bagno, la modifica della disposizione interna? e quanto costano questi lavori? molte volte infatti è proprio questo lo scoglio, il costo di realizzazione delle opere.

Da qualche anno lo Stato italiano mette a disposizione dei propri cittadini la possibilità di portare in detrazione il 50% della spesa sostenuta per la ristrutturazione del proprio immobile con un tetto massimo di spesa pari al 96 mila euro. Significa che si può portare in detrazione il 50% della spesa sostenuta per la ristrutturazione da sgravare dal monte tasse calcolate sull’IRFEF che ciascuno di noi deve versare annualmente.

Il 50% che rappresenta la cifra da recuperare, viene divisa in 10 rate annuali di pari importo, da scontare dalle tasse per ciascuno dei 10 anni. Mi spiego meglio con un esempio.

Se per eseguire i lavori si consuntiva una spesa complessiva di 32800 euro; usufruendo delle detrazioni avrete diritto a recuperare la metà di questa cifra e cioè 16400 euro. Ciò avverrà contestualmente alla dichiarazione annuale dei redditi in 10 anni sgravando per ogni anno dal monte totale delle tasse da voi versate la cifra di 1640 euro. Semplice vero?

Quali sono le spese detraibili?

Naturalmente ci sono dei limiti per poter usufruire delle detrazioni. Il beneficio può essere ottenuto da chi esegue una ristrutturazione edilizia, un risanamento conservativo o il restauro di un immobile o anche di interi fabbricati sia in caso risultiate già proprietari ed eseguiate direttamente i lavori sia se acquistate un immobile ristrutturato da un impresa purché ad uso abitativo.

Attenzione: è importante sottolineare che possono essere portati in detrazione i lavori inquadrabili nelle categorie sopra riportate e quindi identificabili come lavori di manutenzione straordinaria, mentre non possono essere detratte le mere spese di ristrutturazione ordinaria come le semplici pitture, rifacimenti di bagni o locali, ed altri lavori in quanto se eseguiti separatamente non  rientrano nel perimetro delle attività di modifica della forma e/o della volumetria dei locali nonché della mera ristrutturazione e/o parziali o totale ricostruzione ma sono dei lavori inquadrabili come manutenzione ordinaria.

Ad esempio il rifacimento di un bagno non rientra nei lavori di manutenzione straordinaria mentre l’inserimento di un nuovo bagno in aggiunta a quello esistente si (modifica della volumetria). Il cambio del pavimento non è un lavoro di manutenzione straordinaria ma se decidete di inserire un nuovo impianto di riscaldamento a pavimento in sostituzione di quello tradizionale allora tutti i lavori impattati rientrano all’interno della manutenzione straordinaria e possono essere portati in detrazione.

Si può concludere che gli interventi di manutenzione ordinaria riguardano il rinnovamento di parti esistenti dell’abitazione, volti a mantenere e migliorare gli impianti o gli infissi. Sono tipologie di lavori che rivestono un carattere poco invasivo e dunque non alterano nè la volumetria nè la struttura esterna della casa; non rivestendo carattere strutturale non vanno comunicati al comune né si richiedono permessi particolari e dunque non rientrano nel novero dei lavori che possono essere portati in detrazione.

Condizioni, limiti e tipologia di spese detraibili

Naturalmente per poter usufruire della detrazione, così come dovrebbe avvenire per tutte le attività di manutenzione straordinaria eseguite sugli immobili, dovrete presentare una pratica (Cila, Cil, Scia) elaborata da un tecnico abilitato, presso il comune dove è ubicato l’immobile oggetto della ristrutturazione.

Lo stesso tecnico identificherà i lavori che rientrano all’interno della manutenzione straordinaria e eseguirà, se necessario, le comunicazioni richieste per legge all’ASL ed all’ispettorato del lavoro dichiarando le imprese ed i dipendenti di queste che prenderanno parte al lavoro oggetto della ristrutturazione. Attenzione: è importante scegliere tra le imprese che vi avranno presentato i preventivi (vi consiglio di farvi fare più preventivi a fronte del computo metrico dei lavori affinché possiate vagliare attentamente la miglior proposta) quella in regola con il versamento delle tasse statali. Tale verifica deve essere fatta chiedendo all’impresa l’emissione del DURC (documento unico di regolarità contributiva), non più vecchio di sei mesi, che è un documento fiscale che attesta la regolarità dell’azienda nel versamento dei contributi INPS, INAIL oltre che la sua iscrizione a norma di legge presso le casse edili.

Possono essere inclusi tra le spese che si possono portate in detrazione le parcelle dei tecnici incaricati, le spese accessorie, le spese per i permessi versati nelle casse comunali, le eventuali spese per l’occupazione del suolo pubblico e soprattutto le spese per le opere realizzate ed i materiali acquistati.

Come detto sopra il tetto massimo di spesa che risulta possibile portare in detrazione è pari a 96 mila euro; i lavori possono essere esuguiti entro il 31-12-2020; va sottolineato che tutti i pagamenti inerenti i lavori che si vogliono portate in detrazione devono essere eseguiti mediante pagamento tracciabile (conosciuto meglio come bonifico parlante) a fronte della fattura emessa dalle imprese che stanno eseguendo le attività per ciascuna delle fatture emesse da queste.

Tutto deve corrispondendere e deve essere eseguito in maniera da poter garantire la tracciabilità di tutte le operazioni anche a distanza di anni.

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Bonus Bebè 2020, Bonus latte artificiale, Bonus Asilo nido, Bonus Mamma Domani, novità dal 2020

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La Manovra di Bilancio 2020 ha confermato integralmente i Bonus previsti a sostegno della natalità già presenti negli anni precedenti ed ha introdotto ulteriori forme di incentivazione per sostenere ed allargare la platea dei beneficiari   che intendono mettere su famiglia…vediamo nel dettaglio in cosa consistono.

Bonus bebé 2020: cosa cambia, chi può accedere e quali sono le condizioni per farlo

 

 

 

 

Bonus bebè 2020

Per quanto concerne il Bonus Bebè la Manovra 2020 non solo né ha confermato l’impianto ma ha sostanzialmente esteso la platea dei beneficiari; da quest’anno infatti tutti i contribuenti che nel corso del 2020 avranno la gioia della nascita di un figlio, potranno beneficiare di questo bonus senza vedersi tagliati fuori a causa del limite relativo al tetto massimo stabilito negli anni precedenti e pari  25 mila euro di ISEE. La manovra ha sostanzialmente rimosso ogni limite relativo al tetto ISEE ed ha aumentato, rispetto agli anni precedenti, il valore del Bonus mensile che si può percepire.

Così come per gli ultimi due anni, da quando si è insiediato il governo 5stelle e company, il contributo sarà valido solo per il primo anno di vita del bambino, sarà erogato mensilmente e questa “rata”, rimodulata al rialzo come detto poc’anzi, sarà determinata in funzione del valore dell’ISEE del nucleo familiare di appartenenza; le fasce stabilite sono di seguito riassunte:

      • 160 euro al mese per redditi il cui ISEE è al di sotto dei 7.000 euro;
      • 120 euro al mese per ISEE compresi fra 7mila e 40 mila euro;
      • 80 euro al mese per ISEE maggiori di 40 mila euro.

Dunque neo genitori o futuri tali, armatevi di pazienza, compilate l’ISEE seguendo le nostre istruzioni, e poi collegatevi al sito dell’INPS al seguente link dove, se muniti di PIN DISPOSITIVO, potrete tranquillamente presentare la vostra domanda in maniera autonoma e senza rivolgervi a nessuno. Buon lavoro, ma soprattutto auguri per il nuovo nato.

P.S. Se i nascituri sono due, sul secondo figlio l’assegno non solo è raddoppiato ma aumentato del 20% nella sua quota determinata in funzione dell’ISEE.

Di seguito riassumo le condizioni per poter fruire del Bonus

Fasce ISEE [Euro]Bonus mensile [euro]Mensilità corrisposte
Fino a 7.00016012
tra 7001 e 4000012012
oltre 400008012

Bonus bebé fasce ISEE Manovra 2020

Bonus latte artificiale: a chi spetta, per quanto tempo e quali sono le condizioni per usufruirne

Bonus latte artificiale 2020

Nuovo provvedimento nato come sostegno per quelle mamme che per problemi debitamenti motivati e dovuti a particolari patologie non hanno la possibilità di allattare il nascituro al seno. Il provvedimento per il quale sono stati stanziati 2 milioni per il 2020 e 5 milioni per il 2021, prevede che per i primi sei mesi di vita del bambino i genitori possano ricevere un contributo per l’acquisto del latte “artificiale” per un importo massimo di 400 euro.

Ottimo provvedimento ma a scanso di equivoci vi sottolineo che non ne potete beneficiare se decidete in maniera autonoma di non allattare il bimbo al seno…in fondo sappiate che siete mamme, comunque libere di scegliere come crescere i vostri figli, ma che l’allattamento al seno è l’indicazione consigliata da tutti i pediatri e dal SSN.

A voi la scelta.

Bonus Asilo nido 2020: gratis per alcuni, scontato per gli altri

Bonus Asilo Nido 2020

Anche questa forma di sostegno viene confermata con la nuova Manovra di Bilancio e così come il Bonus Bebé è stata rafforzata, sia perché non esiste nessun limite massimo di reddito per poterne beneficiare, ampliando dunque la platea di contribuenti che potranno accedervi,  ma soprattutto perché è stata fortemente incentivata aumentando in maniera considerevole i fondi a sostegno, garantendo alle fasce di reddito nemmeno troppo basse, la possibilità di usufruire dell’asilo nido quasi gratuitamente.

Il sostegno è stato rimodulato, come il Bonus Bebé al rialzo e suddiviso in tre fasce sempre funzione del livello di ISEE del nucleo familiare di appartenenza del bambino. I tre scaglioni sono così suddivisi:

      1. Bonus fino a 3000 euro annui da suddividere in 11 mensilità per famiglie con reddito ISEE fino a 25mila euro;
      2. Bonus fino a 2500 euro annui da suddividere in 11 mensilità per famiglie con reddito ISEE compreso tra 25 mila e 40 mila euro;
      3. Bonus fino a 1500 euro annui da suddividere in 11 mensilità per famiglie con reddito ISEE superiore a 40 mila euro.

L’unica clausola per beneficiarne, oltre naturalmente ad avere uno o più figli che frequentano l’asilo nido, è quella di presentare l’ISEE, più correttamente conosciuta come DSU, che va presentata, seguendo le indicazioni riportate al seguente link per poi procedere, se siete in possesso del codice PIN DISPOSITIVO, all’inserimento della domanda che troverete al seguente link al quale potrete accedere dopo l’inserimento delle vostre credenziali.

Attenzione che per poter beneficiare del contributo bisogna farsi eseguire dalla struttura presso la quale il vostro piccolino è iscritto, oltre al certificato di iscrizione, la fattura/ricevuta fiscale che attesti il pagamento per ciascun mese. Infatti l’INPS erogherà il pagamento solo dopo che avrete inserito queste ricevute all’interno del portale e ne avrà verificato la veridicità.

Riassumendo sono state riportati all’interno della seguente tabella le condizioni per fruire del Bonus Asilo Nido a fronte della Manovra 2020

Domanda Bonus Asilo Nido: link, e modalità di presentazione

Sul sito INPS è possibile procedere, se siete in possesso del PIN Dispositivo, con la presentazione in maniera del tutto autonoma, della domanda Bonus Asolo Nido collegandovi mediante il seguente link.  Resta valida la possibilità di poterlo presentare tramite i CAF se non siete degli esperti di internet. In entrambe le situazioni, per procedere con la compilazione della domanda, dovete essere in possesso dell’ISee che attesta la situazione economico finanziaria del vostro nucleo familiare. Per ottenelo potete procedere seguendo le indicazioni presenti al seguente link che riporta le istruzioni passo passo che consentono di procedere con la richiesta ISEE sul sito INPS.

FASCE ISEE DI RIFERIMENTO [euro]Bonus annuale [euro]Valore rimborso mensile per numero di mensilità[euro/mese]
fino a 25.0003000272,72 x 11
da 25.000 fino a 40.000 2.500227,27 x 11
oltre 40.0001500136,36 x 11
Bonus mamma domani cos’è ed a quanto ammonta?

Bonus mamma domani 2020

Anche questa forma di sostegno è rimasta confermata e del tutto inalterata rispetto al passato.

Infatti a partire dal 7 mese di gravidanza rispetto alla data presunta del parto, attestata tramite certificazione dal ginecologo  convenzionato ASL e non privato, potrete presentare domanda per ricevere il bonus di 800 euro come sostegno per le spese che i futuri genitori si troveranno ad affrontare in concomitanza dell’arrivo del nascituro. Tale incentivo non presenta nessuna limitazione per l’ambito reddituale ovvero non c’é un tetto massimo di reddito per poterne usufruire. Bisogna esclusivamente essere residenti sul territorio italiano e essere in attesa di un bambino  ed aver superato i 7 mesi rispetto alla data presunta del parto.

La domanda potrà essere presentata tramite il portale INPS, se siete in possesso del PIN Dispositivo, al seguente indirizzo.

Naturalmente per tutte le domande di incentivo sopra esposte io vi consiglierei di procedere personalmente nel presentarle per via telematica tramite il sito dell’Inps.

I meno tecnologici possono comunque utilizzare i canali convenzionali come patronati, CAF o modelli cartacei da compilare e consegnare alla sede INPS della città di residenza.

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Detrazioni 19%: se ne può usufruire solo mediante pagamenti tracciabili…

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La Manovra 2020, negli intenti del Governo in carica, vuole rappresentare una stretta considerevole nei confronti del sommerso, in tutti i suoi ambiti.

Infatti, anziché introdurre nuove tasse, lo Stato è convinto di aumentare gli introiti delle proprie casse facendo emergere tutti i pagamenti “in nero” che, dagli studi di settore si attestano in miliardi di euro, sottratti da molti, alla tassazzione statale. E come fare?

Detrazioni pagamenti tracciabili: quali sono?

Un doppio vantaggio introdotto dal governo sta nell’obbligo, a partire dal 01 Gennaio 2020, dell’eseguire tutti i pagamenti legati alle spese di cui si può beneficiare delle detrazioni al 19% solo mediante pagamenti tracciabili; ciò oltre a consentire di beneficiare della detrazione (così come già avviene) vi consente di poterla contabilizzare immediatamente mediante la consuntivazione diretta ed immediata all’interno del vostro 730 precompilato.

Vi starete chiedendo, e cosa significa?

Significa che, così come avviene già da qualche anno per quanto concerne le spese mediche e sanitarie, nel momento in cui eseguite una spesa, questa viene immediatamente consuntivata all’interno della vostra dichiarazione dei redditi e quindi non sarete più costretti a conservare nessun tipo di attestazione della stessa, dunque non non avrete più l’obbligo di portare tutte queste ricevute al vostro commercialista per poter beneficiare delle detrazioni…e come se non bastasse, dato che la modifica in questione va di pari passo con l’introduzione obbligatoria dell’emissione dello scontrino elettronico/fattura  da parte dei commercianti/erogatori di servizi, non sarete più costretti a conservare questi documenti per i canonici 5 anni, così come previsto dall’attuale legge, nel caso in cui l’Agenzia delle Entrate chieda di effettuare un controllo sulla vostra dichiarazione.

Vi sembra poco? Vi chiederete ma dov’é la fregatura? Be, chi vuole evadere le tasse in qualche modo comincerà ad avere problemi perché la necessità da parte Vostra di portare in detrazione la spesa farà si che il commerciante in questione si vedrà costretto ad emettere lo scontrino (perché non solo lo chiederete ma vi imporrete per averlo)…ancor più quando, anche per altre tipologie di spesa che non rientrano nella detrazione in questione,  dal 01 Luglio 2020 con tutti gli scontrini emessi si potrà partecipare alla famosa lotteria ad estrazione che metterà in palio diversi premi.

Inoltre sarete avvantaggiati perché da Gennaio 2021 entrerà in vigore il bonus befana che prevede un cashback del 19% delle spese sostenute per alcuni settori considerati ad alta evasione come ristoranti, bar, lavori di manutenzione ed altri capitoli di spesa che verranno meglio chiariti nel corso dell’anno. Il limite massimo che risulterà possibile portare in detrazione sarà pari a 2500 euro anni per contribuente, quindi si potrà ottenere al massimo un rimborso pari a 475 euro che sarà liquidato nei primi giorni dell’anno successivo a quello relativo alla spesa, motivo per cui gli è stato dato il nome di bonus befana…

Avete capito bene, lo Stato vi rimborserà il 19% delle spese sostenute ad una piccola condizione…sarete costretti a pagare mediante sistemi che garantiscono la tracciabilità della spesa…vi sembra troppo?

Significa che anche i liberi professionisti che operano come manutentori ed eseguono lavori all’interno delle nostre case o si dotano dei Pos oppure saranno pagati mediante bonifici parlati…niente più contanti!!!

Naturalmente i meno pratici ai pagamenti digitali o con moneta elettronica si troveranno inizialmente in difficoltà, ma ricordo i problemi legati all’introduzione dell’euro al posto della lira e tutte le polemiche nate all’epoca, svanite poi con il tempo perché, diciamola tutta, ogni innovazione è foriera di polemiche ma poi il tempo e la pratica risolvono tutto.

Pagamenti tracciabili da quando?

ATTENZIONE: Purtroppo in questo ambito la confusione regnava sovrana, almeno fino all’ultimo chiarimento arrivato da parte del Governo. Seppur sono pervenute delle richieste da parte dei CAF che chiedevano di posticipare la data di entrata in vigore dei pagamenti tracciabili di 3/6 mesi, tanto da far paventare la possibilità di far entrare a regime il provvedimento a partire dal 01 Aprile 2020, per dare la possibilità ai contribuenti di adattarsi alle nuove modalità di pagamento, c’è stato un dietro front nelle ultime ore che ha stabilito definitivamente ed in maniera inderogabile la data di entrata in vigore dell’obbligo dei pagamenti tracciabili per poter usufruire delle detrazioni  al

01/01/2020

Da questa data dunque siete costretti a pagare mediante pagamenti tracciabili, qualunque questi siano (carte elettroniche, bonifici, assegni circolari non trasferibili, ecc…); se pagherete in contanti perderete il diritto a poter usufruire delle detrazioni, che comunque saranno consuntivate  nell’anno successivo rispetto a quello di effettiva spesa, ciò significa che le spese eseguite nel 2020 si potranno portare in detrazione nella dichiarazione del 2021.

Ciò non è valido per quanto concerne le spese mediche e sanitarie alle quali è stato dedicato un articolo dettagliato (Detrazioni spese mediche e sanitarie 2020).

Ma quali sono queste detrazioni ? 

Detrazioni per le quali bisogna pagare “elettronicamente”

Sono sicuramente tutte le detrazioni al 19%  che ho riportato, per comodità, nella seguente tabella, estratta dal documento emesso dall’Agenzia delle Entrate; per maggioi informazioni sulle detrazioni potrete cliccare la pagina Detrazioni e Deduzioni

Detrazioni 19%: ecco quelle da eseguire mediante pagamenti tracciabili

Bisogna sottolineare che, così come già obbligatorio, per le spese eseguite nell’ambito della ristrutturazione casa, quelle per la riqualificazione energetica degli immobili, le spese per il bonus verde o il nuovo bonus facciata, o quelle connnesse al Bonus Mobili (legato ai lavori di ristrutturazione), vige l’obbligo del pagamento mediante sistemi che garantiscano la tracciabilità e quindi bisogna utilizzare il famoso bonifico ‘parlante’ che identifica, in maniera inequivocabile, la natura della prestazione, il prestatore d’opera, ovvero il beneficiario del pagamento ed il committente, cioè la persona che emetterà il bonifico in questione.

Queste spese non rientrano nella detrazione del 19% ma hanno livelli di detrazioni molto più alti; ciò ha imposto da subito l’obbligatorietà della tracciatura dei pagamenti.

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Detrazioni spese mediche 2020: novità, modifiche e condizioni per usufruirne

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Con la manovra 2020 il Governo ha introdotto poche modifiche ma sostanziali per provare a dare una spallata al sommerso nell’ambito sanitario.

Spese mediche detraibili

Infatti, seppur le detrazioni in ambito sanitario non hanno subito modifiche nel loro apparato generale ed i capi saldi sono quelli attualmente in vigore  (vedi Detrazioni spese mediche sanitarie), così come le modalità per usufruirne, sempre riportate nell’articolo linkato in parentesi, il Governo si è concentrato sul l’emersione  dei pagamenti in nero per quanto concerne il settore privato. Ma cosa è cambiato?

Detrazione Spese mediche e Sanitarie 2020: cosa è cambiato?

Spese Mediche 730

Pagamenti tracciabili: cosa cambia e perché

La principale novità introdotta dalla nuova legge di bilancio, per quanto concerne le spese mediche detraibili nella compilazione del 730, riguarda le modalità di pagamento.

Se per l’acquisto di farmaci, le visite o le prestazioni erogate da strutture pubbliche o private ma convenzionate, è possibile pagare in contanti,  ciò non è più fattibile per quanto riguarda le visite o le prestazioni erogate da medici o studi in regime privato.

A partire dal 1° di Gennaio del 2020, data ipoteticamente posticipata al 1°Aprile 2020 per far fronte alle numerose richieste che il Governo ha ricevuto da parte dei CAF che miravano a  tutelare tutti i contribuenti che non erano a conoscenza del provvedimento e che potevano perdere il diritto alla detrazione (confermata definitivamente al 01 Gennaio 2020), se volete continuare a usufruire della detrazione del 19% anche sulle visite eseguite in regime privato, è necessario liquidare la prestazione mediante “pagamenti tracciabili”, ovvero bancomat, carta di credito, con un assegno non trasferibile o un bonifico bancario…

Naturalmente può essere usata anche la carta in possesso di chi usufruisce del reddito di cittadinanza.

Mi preme segnalare che non è stato introdotto nessun limite al tetto massimo per poter usufruire delle detrazioni. Seppur inizialmente si è paventata più volte l’ipotesi di limitare la possibilità di portare in detrazione le spese mediche e sanitarie per i redditi superiori ai 120mila euro fino ad azzerrarle dopo i 240mila euro, tale provvedimento, secondo me a ragione, è decaduto. Sono convinto che il diritto alla salute è di tutti e per giunta chi percepisce redditi alti, contribuisce già in maniera sostanziale, mediante le proprie tasse, a rinpinguare le casse statali, dunque ha il medesimo diritto di poter usufruire delle detrazioni.

E’ importante evidenziare che queste modifiche varranno a partire da Gennaio 2020 ma le spese eseguite durante il corso di quest’anno potranno essere portate in detrazione mediante la dichiarazione dei redditi del 2021.

ATTENZIONE: sottolineo che per quanto riguarda i pagamenti tracciabili siete costretti a far indicare la modalità di pagamento usato anche in fattura, il pagamento deve essere fatto dalla stessa persona che esegue la prestazione medica (ad esempio il bancomat, se pagate con il POS deve essere intestato a chi esegue la prestazione) o dalla persona al quale risultate a carico e per giunta siete costretti a conservare la ricevuta/fattura almeno fino a quando il sistema non andrà perfettamente a regime, viste le difficoltà iniziali che si stanno evidenziando, e dunque fino al 31 Dicembre del 5 anno successivo rispetto all’anno di esecuzione della prestazione (tempo massimo entro il quale l’Agenzia delle Entrate può eseguire un controllo della vostra dichiarazione richiedendovi tutte le fatture). 

SuperTicket: qual’è la situazione

Altro provvedimento importante a sostegno delle classi meno abbienti sarà l’abolizione per le prestazioni sanitarie con relativo pagamento del Super Ticket. Questa tassa di importo pari a 10 euro, vigente in alcune regioni e variabile in funzione di determinati criteri da regione a regione, ha l’obbiettivo di far entrare fondi nelle casse regionali a fronte dei tagli alla Sanità che hanno subito da parte del Governo Centrale. Con la liberalizzazione del piano Sanitario, non più di gestione statale ma regionale, ciascuna Regione ha dovuto far fronte all’erogazione delle prestazioni sanitarie verso i propri cittadini ricevendo sempre meno fondi statali. Quindi si è deciso di introdurre questa tassa, direttamente sul contribuente, in particolar modo per quelle prestazioni di diagnostica strumentale e di laboratorio di tipo altamente professionale e quindi più costose.

Questo obolo risulta purtroppo fortemente penalizzante per i cittadini senza reddito o con redditi bassi che hanno limitato significativamente la possibilità di curarsi; nei prossimi mesi, si presume a partire da Settembre 2020, come promesso dall’attuale ministro Speranza, tale tassa sarà completamente eliminata e tutti i ticket saranno rimodulati in funzione di diversi parametri che dipenderanno dal tipo di prestazione di cui si deve usufruire, dal reddito familiare, dal numero di componenti della stessa.

Attendiamo gli sviluppi con ansia ricordandoci che…

La salute pubblica, indipendentemente da ulteriori questioni, è una garanzia che uno Stato che si professa civile deve garantire a tutti gli uomini presenti sul proprio suolo, indipendentemente dalla cittadinanza di appartenenza…in fondo quando una malattia colpisce, di certo non seleziona la persona in base alla sua fascia di reddito od al colore della sua pelle piuttosto che al sesso…non credete???

Credo invece che uno Stato civile deve individuare e lavorare sulle potenziali criticità che possano determinare i più comuni problemi di Salute per ridurli alla fonte…non posso credere che esistono campagne di sensibilizzazione  contro il fumo o l’abuso di l’alcool mentre è contestualmente lo Stato incassa enormi quantità di denaro dalle tasse sulla vendità di questi prodotti (e le tasse incassate non hanno lo scopo di limitare la vendita di questi prodotti che creano dipendenza e problemi di salute)…politici e governanti, vi do un consiglio…sarete più credibili quando presenterete un bilancio annuale dal quale si percepisce che tutte le tasse incassate dalla vendita di questi prodotti saranno integralmente spese nella sensibilizzazione e nell’educazione dei cittadini (a partire dai minorenni tramite le scuole di ogni ordine e grado)verso uno stile di vita più sano… tale pratica, seppur non nell’immediato determinerebbe come diretta conseguenza sia una forte riduzione della spesa in ambito Sanitario che una popolazione costituita da cittadini sempre più in Salute e quindi più efficenti!!!.

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Spese Veterinarie 2020: cosa cambia sulle detrazioni e quali sono i nuovi limiti

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Niente di più semplice e più sensato…lo Stato ha pensato, a ragion dovuta, di aumentare il tetto delle spese mediche che si possono portare in detrazione per quanto concerne i nostri amici animali.

Dato che molti degli animali sono integrati nelle nostre famiglie ed in alcuni casi rappresentato un componente aggiuntivo della stessa, mi sembra corretto, in virtù delle spese che gli stessi necessitano in ambito medico/assistenziale, aumentare il tetto massimo delle spese mediche che risulta possibile portare in detrazione.

Naturalmente, così come già in vigore, non risulta possibile portare queste spese in detrazione se i vostri amici animali sono detenuti per attività legate a business vari…ma esclusivamente per gli animali detenuti per compagnia e/o pratica sportiva.

Dunque non cambia nulla se non l’aumento del tetto massimo da portare in detrazione che si innalza a 500 euro, rispetto ai 387 euro previsti fino al 2019. Di questo innalzamento si potrà beneficiare nella dichiarazione dei redditi a partire dal 2021.

A conti fatti ed in virtù della franchigia invariata e pari a 129,11 euro, il nuovo tetto porta ad una detrazione massima pari a 70,46 euro rispetto alle precedendi 49 euro, rimanendo invariata la percentuale che risulta possibile portare in detrazione, ovvero cioè il 19% della spesa sostenuta.

Si sottolinea che il limite massimo è indipendente dal numero di animali posseduti e legalmente dichiarati in quanto si applica come sgravio di spesa al contribuente al momento che esegue la dichiarazione dei redditi.

Per maggiori chiarimenti ed in virtù delle invariate ulteriori condizioni al contorno rispetto alla precedente dichiarazione, vi rimando all’altro articolo (Detrazione spese veterinarie) presente nel sito che riporta i criteri, le limitazioni e tutte le condizioni mediante le quali risulta possibile beneficiare della detrazione in questione.

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Bonus Tv: 50 euro di sconto sull’acquisto di un nuovo tv

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State per acquistare un nuovo televisore? Quindi siete alla ricerca della migliore offerta e dunque il vostro cruccio è trovare il miglior compromesso nel rapporto prezzo qualità?

Vi capisco, e vi lascio liberi di pensare e scegliere ciò che fa per voi…ma vi devo comunque dire che potete ricevere uno sconto immediato sul prezzo di vendita direttamente in cassa pari a 50 euro…non sto scherzando…

Bonus tv per il passaggio al nuovo segnale digitale terreste TVB2

Bonus tv cos’è

E’ un incentivo, valido a partire dal 18 Dicembre 2019 che prevede, per chi acquista un nuovo televisore, di beneficiare direttamente in cassa di uno sconto di 50 euro sul prezzo di vendita esposto dall’esercente.

L’agevolazione economica va a sostegno di tutte quelle famiglie che rientrano in determinati parametri di ricchezza e vuole essere una forma di compensazione per chi, possedendo un televisore non di ultima generazione, si troverà impossibilitato a vedere la TV con l’introduzione del nuovo sistema digitale DVB-T2/HEVC, che entrerà in funzione entro giugno 2022.

Come usufruire del Bonus TV 2020

Del Bonus Tv 2020 possono usufruire tutti i cittadini italiani, solo per  una volta, che hanno un ISEE (o più correttamente chiamata DSU) fino a 20 mila euro. Rientrano in questa agevolazione sicuramente le famiglie nelle fasce ISEE1 e ISEE2.

Permettetemi però di sottolineare qualcosa che in molti non dicono…se avete acquistato la vostra televisione negli ultimi 3 anni non entrate nel panico, sia perché lo switch of partirà nel 2021, ma soprattutto perché, per legge, pena l’impossibilità alla commercializzazione, tutti i televisori venduti hanno già la capacità di recepire il segnale DVB-T2 … per giunta un televisiore di 3 anni è comunque nuovo…

Il fondo messo a disposizione è pari a 151 milioni di euro diviso nei vari anni: 25 milioni nel 2019, 76 milioni nel 2020, 25 milioni per il 2021 e 25 milioni per il 2022; cosa significa? che per ogni anno solare chi prima arriva meglio alloggia, ovvero seppur rientrate nelle condizioni sopra riportate ma per quell’anno i fondi sono già esauriti non avrete diritto allo sconto.

Come richiedere il Bonus TV?

Niente di più semplice, almeno in questo caso non bisogna fare particolari domande in carta bollata!!! Innanzitutto bisogna scaricare un modulo in pdf dal sito del Mise che va compilato e consegnato assieme alla propria carta d’identità, il codice fiscale ed un’auto certificazione che attesata che il vostro ISEE è al di sotto o uguale a 20 mila euro per l’anno in corso (meglio se gli allegate l’attestazione dell’ISEE).

Il commerciante a fronte di questa documentazione verificherà che non abbiate usufruiro già del bonus in questione e provvederà immediatamente a scontarvi le 50 euro dal costo di acquisto.

Quali Tv beneficiano del bonus

Preciso che se siete legati in maniera particolare al vostro televisore e non volete cambiarlo si può usufruire del bonus anche per acquistare il decoder che sarà in grado di recepire il nuovo segnale e convertirlo in segnale per il vostro televisore.

Comunque a questo indirizzo trovate tutti i prodotti che il Ministero ha classificato come idonei per poter usufruire del bonus, nel caso abbiate dei dubbi potete consultare questo elenco per avere la certezza che il vostro prodotto sia tra quelli scontabili. Sappiate che i rivenditori son ben informati e sicuramente vi consiglieranno al meglio!

Ma i rivenditori cosa debbono fare?

Sei un rivenditore e vuoi maggiori informazioni su come offrire ai tuoi clienti l’opportunità di usufruire del bonus mentre tu non vuoi avere particolari grattacapi? Consulta la guida predisposta dal ministrero presente sul sito del MISE.

Switch-off digitale terreste, quando ci sarà?

Il passaggio dall’attuale digitale terreste verso il nuovo segnale avverrà in maniera graduale e sarà suddiviso in 4 grandi macro aree di seguito identificate

Area 1 – Liguria, Toscana, Umbria, Lazio, Campania, Sardegna;

Area 2 – Valle d’Aosta, Piemonte, Lombardia tranne la provincia di Mantova, provincia di Piacenza, provincia di Trento, provincia di Bolzano;

Area 3 – Veneto, provincia di Mantova, Friuli Venezia Giulia, Emilia Romagna tranne la provincia di Piacenza;

Area 4 – Sicilia, Calabria, Puglia, Basilicata, Abruzzo, Molise, Marche.

Dal 1° Settembre 2021 si avvierà il cambio per le aree 2 e 3;

Dal 1° Gennaio 2022 sarà la volta dell’area 1

Dal 1° Aprile 2022 sarà infine la volta dell’area 4.

Buona nuova televisione a tutti!!!

Verifica compatibilità del tv allo standard DVB-T2/HEVC

Ma prima di pensare all’acquisto del nuovo televisore assicuratevi che quello che possedete sia relamente impossibilitato a ricevere il segnale del nuovo standard. Ma per fare ciò molti di voi si chiederanno : come risulta possibile verificare se il mio televisore è idoneo a ricevere il nuovo segnale DVB-T2/HEVC?

I due maggiori player di reti nazionali hanno lanciato due nuovi canali abilitati al nuovo standard mediante i quali risulta possibile eseguire questa verifica. Molti vi indicherranno di fare riferimento alla marca del TV, al suo modello o peggio ancora all’anno di acquisto per verificare se il vostro TV è idoneo a ricevere il nuovo segnale. Ma chi ha il tempo di eseguire tutti questi controlli incrociati?

Basta semplicemente cliccare sul canale 200 (messo in campo dalla Finivest) o sul canale 100 (aperto dalla Rai) e verificare che si riesca a visualizzare l’immagine di seguito riportata

Messaggio verifica segnale tv DVb T2/HEVC mediante canale 200 o canale 100

Nel caso visualizzate questa scritta siete sicuri che il vostro televisore è abilitato e quindi non sarete costretti a cambiarlo.

Viceversa non disperate, perlomeno non ancora. E’ probabile che innanzitutto dobbiate eseguire la risontinizzazione dei canali perchè quella che avete fatto l’ultima volta non ha recepito i segnali di questi ultimi nati e dunque non sono presenti nella lista meomorizzata dal vostro TV. Aiutandovi con il telecomondo eseguite nuovamente la ricerca automatica dei canali per la nuova sintonizzazione ed incrociate le dita.

Eseguita questa cliccate su uno dei due canali segnalati e verificate che esca la scritta di cui sopra; in caso affermativo potrete tirare un respiro di sollievo viceversa avrete tempo e modo di pensare all’acquisto del nuovo televisore o di dotarvi, quando sarà necessario, del decoder usufruendo del Bonus sopra citato.

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Cuneo Fiscale Manovra 2020

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Cuneo Fiscale

Chi ne beneficerà a partire da Luglio 2020

L’attuale Governo ha voluto incentrare l’impianto della manovra 2020 intorno a tutti i dipendenti, pubblici o privati che siano, per provare a stabilire un nuovo rapporto con questi contribuenti che durante gli ultimi anni, e sotto la guida dei Governi di colori diversi, hanno solo subito prelievi in tasse.

A valle della defiscalizzazione delle partite IVA al 15% con il governo Giallo/Verde (attualmente ridimensionato), tutti i dipendenti si sono visti traditi in quanto nessuna delle promesse messe in campo a loro beneficio, nelle estenuanti campagne elettori, è stata attuata.

Dunque l’attuale Governo, a mio modo di vedere, molto intelligentemente ha provato a ricucire il rapporto con questi contribuenti, allargando la platea dei beneficiari che aveva stabilito il famoso Bonus degli 80 euro del governo Renzi. Ma vediamo nel dettaglio in cosa consiste il nuovo provvedimento e da quando sarà attuato. Al seguente link sono presenti ulteriori provvedimenti a supporto della famiglia introdotti della Manovra fiscale 2020.

Cuneo fiscale cos’è:

Non voglio dilungarmi enormemente ma molti si chiedono cosa sia il cuneo fiscale. Non è altro che la differenza tra la busta paga lorda (versata dal datore di lavoro) e quella netta che vi ritrovate in banca, dunque non è altro che la somma delle imposte dirette, indirette e dei contributi previdenziali oltre che altre tasse generali, che fanno si che ci sia una netta differenza tra ciò che realmente vi viene retribuito a fronte della vostra prestazione lavorativa e ciò che il datore di lavoro versa indipendentemente dall’essere o un imprenditore privato o lo Stato.

L’attuale Governo per ridurre questo carico ha stanziato come budget 3 miliardi di euro nel 2020 e 5 miliardi nel 2021. E’ una primo passo che speriamo si traduca più avanti e con una manovra più coraggiosa che possa determinare una sostanziale riduzione dell’IRPEF per il lavoratore, che delle tasse che l’imprenditore versa per la retribuzione del suo dipendente. In fondo, non vi sembra anomalo che l’imprenditore, oltre al rischio del capitale che investe, alla concorrenza sempre più spietata, all’aumento del PIL dello Stato determinato dalla sua produzione, all’apporto a vantaggio della comunità ed al sociale quando assume dei lavoratori determinando un incremento dell’economia ed a tante altre difficoltà quotidiane, è costretto a versare anche delle tasse sul lavoro del suo dipendente?

Cuneo fiscale busta paga: A quanto ammonta il tetto della nuova manovra?

Come detto, la manovra approvata garantirà un aumento in busta paga per tutti i lavoratori dipendenti estendendo la platea di contribuenti che beneficeranno della riduzione del cuneo fiscale e dunque dell’aumento in busta paga; ciò è dovuto all’innalzamento del tetto massimo della RAL che consentirà di accedere al beneficio per i redditi fino a 40mila euro annui. Ma vediamo nel dettaglio come sono state identificate le fasce di reddito ed a quanto ammonta l’aumento mensile e quello totale annuo. Voglio precisarvi che le cifre indicate sono quelle nette che aumenteranno il vostro stipendio mensile

Cuneo fiscale dipendenti pubblici/privati e pensionati

Va precisato che purtroppo questo prima intervento non impatterà il taglio del cuneo fiscale per i pensionati. Resta inteso che il Presidente del Consiglio dei Ministri Conte, ha voluto sottolineare, contestualmente all’approvazione del taglio a beneficio dei dipendenti, che sarà un impegno personale quello di formulare un provvedimento che vada a beneficio dei pensionati che in questo periodo sono sicuramente la classe meno agiata e che soffre più di tutti il peso delle tasse.

Di seguito riporto nel dettaglio l’aumento di cui beneficerà ogni fascia di reddito precisando che lo stesso, parte da un massimo di 100 euro, per i redditi più bassi e subisce una riduzione progressiva con l’aumentare del reddito fino ad azzerarsi per i redditi pari ed oltre i 40mila euro, seguendo lo stesso concetto della progressività fiscale utilizzato per il calcolo delle tasse da versare.

Cuneo Fiscale 2020: Fasce di reddito e relativo aumento

I beneficiari del bonus saranno 16 milioni di contribuenti se si sommano tutte le fasce di reddito sopra elencate. L’aumento di beneficiari rispetto al Bonus Renzi è di circa 5 milioni di contribuenti, ma cambia la sostanza perché potranno beneficiare anche tutti i lavoratori che prima erano tagliati fuori a causa del tetto massimo stabilito dal precedente Bonus pari a 24.600 euro.

Attenzione: così come accadeva con il bonus Renzi, l’aumento in busta paga sarà erogato secondo la proiezione annua mensile del vostro stipendio. Cioè se verso la fine dell’anno la vostra busta paga sarà più pesante rispetto ai mesi precedenti (aumenti, straordinario, ecc…) non solo vedrete ridotto il contributo ma sarete sottoposti al conguaglio nel mese di Dicembre in funzione della vostra RAL annuale consuntivata. Qualcuno in maniera inaspettata, durante il Bonus Renzi si è visto sottrarre l’intero contributo erogato nell’anno, pari a 960 euro, solo perché aveva sforato il tetto massimo stabilito.

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Manovra fiscale 2020: detrazioni e bonus introdotti

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Questo articolo vuole riassumere in maniera veloce e sintetica le principali modifiche e/o conferme relative ai Bonus/Detrazioni introdotti o già esistenti, contenute ed approvate definitivamente con la pubblicazione della Manovra economico finanziaria 2020.  Natuarlmente i provvedimenti sono numerosi ed abbracciano diversi ambiti ciacuno dei quali merita un approndimento dettagliato…e noi proveremo, nel corso del tempo, ad elencare e descrivere i più importanti. Naturalmente partiremo con tutti i provvedimenti attuati a sostegno della famiglia e dei lavoratori per poi proseguire attraverso gli altri ambiti.

Manovra fiscale 2020: Bonus e Detrazioni

Il primo degli articoli sotto riportati non rientra nella Manovra 2020 ma, essendo un beneficio trasversale a tutti  abbiamo ritenuto opportuno comunque elencarlo.

Introduzione bonus TV da 50 euro per l’acquisto di TV/Decoder a causa del passaggio al nuovo segnale digitale DVB-T2/HEVC

Detrazioni al 19% e spese per lavori di casa: obbligo al pagamento mediante sistemi tracciabili per poterne usufruire

Detrazione Spese e Sanitarie Mediche: cosa cambia dal 2020?

Bonus a sostegno della famiglia per nascita figli e Bonus Asilo Nido

Innalzamento limite massimo alle detrazioni per Spese Veterinarie

Bonus facciate 2020: cos’è, chi può usufruirne, quali sono i limiti

Bonus Dispositivo Antiabbandono o seggiolino auto: cos’è e quanto ammonta

Cuneo fiscale

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