730: Detrazioni e Deduzioni

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Chi tra voi vorrebbe pagare le tasse? Chi le paga contento di farlo? E chi non vorrebbe trovare un modo per ridurle lecitamente?

C’è tutto il mondo delle detrazioni/deduzioni che in maniera lecita ci consentono di ottenere una riduzione o sconto sulle tasse da pagare, naturalmente in determinate condizioni.

Alcune spese che abbiamo nella vita come quelle sanitarie, le spese per lo studio dei figli o per fargli praticare attività sportive non agonistiche, o ancora gli interessi sul mutuo dell’abitazione principale(e chi non c’è l’ha qual maledetto mututo) concorrono a determinare, in una determinata percentuale, una detrazione sul totale delle tasse da pagare. A questo punto mi chiederete, ma

Cos’è la detrazione?

La detrazione è un vero e proprio sconto (recupero parziale di spese sostenute) che lo Stato Italiano ci consente di defalcare dal totale delle imposte da pagare…ci sono dei casi nei quali la detrazione che accumuliamo può essere, in valore assoluto, superiore all’ammontare delle imposte che abbiamo versato in busta paga. In questo caso siamo in una situazione chiamata di “incapienza” cioè la differenza tra quello che ci dovrebbero rimborsare e ciò che dobbiamo pagare non ci verrà data da nessuno…ma non è sempre vero questo e scommetto che il Vostro commercialista non ve ne ha parlato.

In molti casi non siamo a conoscenza dell’ammontare complessivo delle detrazioni che ci spettano e che ci vengono calcolate in busta paga e poi contabilizzate in totale nel 730 precompilato. Di seguito vi riporto un estratto delle principali detrazioni in forma tabellare estratte dal Guida dell’Agenzia delle Entrate che sintetizzano, cosa riusciamo a detrarre dall’ammontare delle tasse che dobbiamo pagare e cosa, quindi, ci spetta recuperare, sempre se non siamo in incapienza.

Detrazioni per reddito da lavoro dipendente

La tabella che segue riassume le Detrazioni che lo Stato Italiano riconosce ai lavoratori dipendenti; queste si riducono proporzionalmente con l’aumentare del reddito in maniera progressiva, come riportato in tabella.

Scaglioni e relative aliquote per Detrazioni da lavoro dipendente

Detrazioni per reddito da pensione

Anche i pensionati, a fine attività lavorativa, hanno diritto alle detrazioni.  Queste sono più alte rispetto alle medesime fasce previste per i lavoratori dipendenti; ciò è dovuto alla più bassa retribuzione che il lavoratore percepisce appena diventa pensionato.

Scaglioni e relative detrazioni per Detrazioni per reddito da Pensione

Detrazioni per redditi assimiliati a quelli da lavoro dipendente indicati nella sezione II, Quadro C e per altri redditi indicati nel quadro D, Rigo D3 & D5

Ulteriori detrazioni esistono per tutti i redditi assimilabili a quelli da lavoratori dipendenti per i quali, di seguito, riporto un breve elenco esemplificativo:

        • remunerazione dei sacerdoti;
        • compensi percepiti per lavori socialmente utili;
        • somme percepite per la partecipazione a commissioni e/o collegi;
        • somme percepite per attività di sindaco o revisore di società, amministratore, di altri entri con o senza personalità giuridica
        • compensi o indennità corrisposte da amministrazioni statali ed enti pubblici territorriali per l’esercizio di pubbliche funzioni

ma anche,

        • indennità e assegni vitalizi percepiti per l’attività di parlamentare, a seguito di conclusione di cariche pubbliche elettive (avete capito bene…);
        • assegni periodici percepiti dal cogniuge, ad esclusione di quelli verisati per il mantenimento dei figli, in conseguenza di separazione legale, divorzio o annullamento del matrimonio.

Queste risultano meno scaglionate rispetto a quelle da lavoratore dipendente e per giunta sono più alte

Scaglioni e relative aliquote per redditi assimilabili

Detrazioni per coniuge a carico.

Questo elenco è valido per tutti quei nuclei familiari nei quali è presente un solo reddito principale, marito o moglie che sia, mentre l’altro non supera la soglia di 2840,51 se maggiore di 24 anni.

Nel calcolo del reddito bisogna considerare i seguenti riferimenti:

        • I redditi da lavoro dipendente e assimilati;
        • I redditi da prestazioni occasionali;
        • I redditi di impresa o lavoro autonomo;
        • Il reddito da fabbricati dati in affitto con cedolare secca (se ha optato per altri regimi, non rientra nel calcolo);
        • La rendita catastale di fabbricati posseduti dal coniuge in qualità di abitazione principale (prima casa)
Scaglioni di reddito e relative detrazioni per coniuge a carico

Detrazioni per figli a carico

Fortunatamente sono previste, almeno dal punto di vista legislativo, delle detrazioni a fronte dei figli presenti all’interno del nucleo familiare.  L’ammontare di queste, come è possibile vedere dalla tabella avanti riportata, è davvero “ridicolo” soprattutto in riferimento a quanto le nazioni europee nostre confinanti, come la Francia, prevedono nella loro costituzione. Basti pensare che una famiglia della media borghesia francese (padre e madre lavoratori) con tre figli a carico ottiene un ritorno dalle tasse versate, pari al 90%. In termini pratici significa che rispetto alla stessa famiglia italiana, a parità di reddito medio percepito di circa 60000 euro lordi, ha un ritorno dallo Stato Francese di una cifra pari a 14.000 euro in più…ed allora si che si è invogliati a fare figli, non vi sembra?

Comunque sono considerati acarico i figli fino a 24 anni di età compiuti che non genrano reddito superiore 4.000 euro e oltre i 24 anni di età ma con una riduzione dell’ammontare totale del reddito complessivo che si riduce a 2840,51 euro.

Detrazioni e reltivi scaglioni funzione del numero di figli a carico

Detrazioni per altri familiari a carico

Per altri familiari a carico presenti nel nucleo familiari e quindi residenti con questo, si intendono tutti quei familiari che hanno un vincolo di parentela con il dichiarante come: nonni, zii, nipoti, fratelli/sorelle ecc…

Detrazioni per canoni di locazione

Si tratta della detrazione spettate a quelle persone che vivono in affitto e in condizioni particolari che di seguito riassumo:

      • Lavoratore dipendente che trasferisce la propria residenza per motivi di lavoro;
      • Inquilini a basso reddito;
      • Affitto per giovani al di sotto dei 30 anni;
      • Detrazione affitto abitazione principale;
      • Inquilini di alloggi sociali;
      • Canone concordato detrazione inquilino
Detrazioni relative ai canoni di locazione

Surplus di detrazione e gestione dell’incapienza

Fortunatamente esistono delle tipologie di detrazione che per loro natura,  seppur siamo in una situazione di incapienza, consentono di ottenere il rimborso:

        1. Detrazioni per canoni di locazione (se pagate l’affitto sulla prima casa e/o siete nelle condizioni elencate pocanzi )
        2. Detrazione affitto terreni agricoli ai giovani
        3. Detrazioni per figli a carico

Discorso diverso riguardano le deduzioni che hanno una forma diversa.

L’elenco delle detrazioni è comunque molto vasto, molte di queste verranno presentate in articoli dedicati, dove saranno indicati i limite, i vincoli la percentuale detraibile ma soprattutto dove vanno indicate all’interno del modulo del 730 precompilato. Le voci di spesa che possono essere portate in detrazione che ci interessano, oltre alle voci  precedentemente elencate già calcolate in busta paga, sono:

Deduzioni: cosa sono e cosa consentono?

Le deduzioni sono delle riduzioni sulle imposte da pagare alla fonte, cioè prima ancora che si calcola l’ammontare delle tasse da pagare. Infatti, essi possono essere identificati principalmente come i  contributi previdenziali e assistenziali obbligatori e volontari che vengono versati, o le erogazioni liberali verso enti no profit, con lo scopo di ridurre il reddito complessivo su cui calcolare l’imposta.

In altre parole, “se vogliamo furbescamente”, le deduzioni sono l’ammontare delle spese che il contribuente sostiene e che vengono parimenti sottratte dall’ammontare totale del proprio reddito a fronte del quale verrà calcolata la tassazione.

Di seguito riporto un esempio esemplificativo ma  non esaustivo delle deduzioni più frequentemente riscontrate:

  •  contributi previdenziali e assistenziali obbligatori per legge, cioè i contributi dovuti alla propria cassa di previdenza quali, ad esempio, i contributi versati all’INPS da artigiani e commercianti, i contributi versati all’ENASARCO dagli agenti e rappresentanti, i contributi versati alle rispettive Casse di previdenza dai professionisti, e quelli versati per il riscatto di laurea;
  • i contributi per pensioni integrative, cioè destinati a forme di previdenza complementare (sono contributi versati ad un fondo pensione che integrerà la pensione ordinaria), nel limite di € 5.164,47;
  • le erogazioni liberali a favore di istituzioni religiose, quali l’Istituto per il sostentamento del Clero, l’ente “Assemblee di Dio in Italia”, la “Tavola valdese”, la Chiesa luterana evangelica in Italia, l’Unione Cristiana Evangelica Battista d’Italia, nel limite di € 1.032,91;
  • le erogazioni liberali a favore della Unione delle Comunità ebraiche, nel limite di € 1.032,91;
  • le erogazioni liberali, in denaro o in natura, a ONLUS ed associazioni di promozione sociale, preventivamente individuate, nel limite del 10% del reddito e con un massimo di € 70.000;
  • le erogazioni liberali in denaro a favore di Università, enti di ricerca, enti parco, fondazioni e associazioni di ricerca scientifica;
  • i contributi a paesi in via di sviluppo, nel limite del 2% del reddito;
  • le spese per adozioni internazionali, nel limite del 50% di quanto sostenuto;
  • i contributi obbligatori versati per collaboratori domestici, nel limite di €. 1.549,37;
  • le spese mediche e di assistenza specifica per persone con disabilità (in caso di degenza presso un istituto, è deducibile la quota di spese, solitamente certificata dall’istituto stesso, relativa alle spese mediche e paramediche);
  • le somme restituite al soggetto erogatore in altri periodi di imposta, e perciò già tassate in anni precedenti;
  • la quota di conferimento in start up di società che abbiano optato per il regime di trasparenza (art. 116 del TUIR);
  • gli assegni periodici al coniuge e gli assegni familiari stabiliti dal giudice (rimangono esclusi gli assegni a favore dei figli).

Il mio consiglio? Trovatevi una buona e sicura società di previdenza complementare alla quale potrete versare il limite annuale sopra riportato.

Almeno oggi non pagherete le tasse su quella cifra, ma non credete di farla franca…all’atto del versamento della pensione integrativa da parte della Società che avete scelto lo Stato si farà presente e dovrete comunque cedere una parte dela Vostra pensione integrativa come Tasse…

Comunque è importatnte sottolineare che esistono ancora una infinità di Detrazioni e barra Deduzioni per le quali in futuro cercherò di dedicare uno spazio più ampio. Perché? Perché è l’unico modo per recuperare parte del proprio stipendio in maniera del tutto regolare evitando che il salasso delle tasse ogni volta debba condurci nella “depressione più totale”.

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