Nel momento in cui ci approcciamo all’acquisto della prima casa pensiamo di mettere a budget solo le spese relative al costo diretto dell’immobile. Purtroppo non è così. Ci sono innumerevoli spese da affrontare per l’acquisto della casa. Oltre al costo di acquisto dell’appartamento, che senza ombra di dubbio risulta essere la spesa di maggior peso, bisogna pensare alle spese accessorie per il mutuo (assicurazioni, spese annesse al mutuo oltre agli interessi che verseremo nel corso di tutta la durata stabilita), le spese notarili sia per l’atto di acquisto che per quello di apertura del mutuo ed per ultimo ma non ultimo, le spese che siamo costretti a versare all’agenzia di intermediazione immobiliare al quale ci siamo rivolti per l’acquisto della casa e che vi assicuro che non sono trascurabili. Mediamente le agenzie incassano il 3% del valore di vendita dell’immobile.
Fortunatamente per quest’ultima spesa lo Stato prova a darci una mano, seppur limitatamente, garantendoci la possibilità di portare in detrazione le spese sostenute per l’acquisto della prima casa e versate all’agente che ci ha consigliato e guidati nel grande passo.
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Chi può beneficiarne della detrazione per acquisto prima casa?
A beneficiare di questa possibilità sono tutti i contribuenti che nell’anno solare antecedente a quello di dichiarazione dei redditi hanno concluso l’acquisto della loro prima casa e liquidato l’agenzia immobiliare con il compenso pattuito. Il vincolo principale per poter usufruire di questo tipo di detrazione, oltre all’aver definitivamente chiuso l’acquisto o, nel caso di contratto preliminare, bisogna aver provveduto alla registrazione del contratto di rogito. In questo caso comunque la detrazione non è duplicabile, ovvero si può usufruirne sia per il compromesso che per la vendita ma per l’ammontare massimo che più avanti vi indicherò.
A beneficiarne possono essere uno o più acquirenti, nel caso la casa dovesse risultare cointestata, e le condizioni affinché entrambi possano beneficiarne prevedono che all’interno della fattura siano indicati i dati del comproprietario. Ciò garantisce che entrambi possano beneficiare della loro detrazione funzione della quota di possesso dell’immobile.
Viceversa seppur l’immobile risulta cointestato ma la spesa per l’agenzia di intermediazione è stata interamente sostenuta da uno dei due proprietari basta intestare la fattura a chi ha eseguito materialmente il pagamento.
In ultima analisi se la spesa è stata sostenuta da un componente terzo, non proprietario, questi non può ottenere la detrazione né tanto meno il proprietario. Quindi occhio.
Attenzione: anche il venditore sostiene una spesa per la vendita dell’immobile che liquida all’agente immobiliare, frutto di un accordo tra le parti, non può comunque usufruire della detrazione. Per la verità questo è un caso più che raro.
Limiti di applicabilità e percentuale detraibile
Il limite principale, come sopra descritto, resta quello relativo alla destinazione d’uso dell’immobile che stiamo acquistando. L’unica possibilità prevista è quella che l’acquisto sia effettuato per quella che sarà la nostra prima casa ovvero l’abitazione principale che destiniamo a dimora abituale nostra e/o del nostro nucleo familiare.
L’ammontare massimo che risulta possibile portare in detrazione è di soli 1.000 euro che risultano un po’ pochini se consideriamo che la percentuale di detrazione applicabile è come sempre del 19%. Quindi possiamo concludere che la quota che ci verrà restituita con la dichiarazione dei redditi, detratta dal monte totale delle tasse da pagare sarà pari a 190 euro, effettivamente un po’ pochini se si considera l’enorme spesa che bisogna affrontare nel momento dell’acquisto della prima casa.
Dimenticavo: la spesa deve essere certificata mediante fattura emessa dall’agente e questi devono essere iscritti all’albo degli agenti immobiliari come da legge n.39 del 1989 che ne disciplina modalità e funzioni.
Dove inserire nel 730 le spese dell’agenzia immobiliare?
Così come per tutte le spese inerenti le detrazioni anche queste posseggono un codice identificativo che serve ad identificare la natura della stessa e vanno inserite in apposite caselle del riquadro E del modello di dichiarazione dei redditi.
Dal 2018 anche questa spesa, se fatturata elettronicamente da parte dell’agente la ritroverete automaticamente all’interno della pre-compilata; viceversa sarete costretti ad inserirla manualmente con il codice 17 nelle caselle da E8 ad E10.
Come al solito in quest’ultimo caso avrete la necessità di conservare la fattura in questione per almeno 5 anni nel caso l’Agenzia delle Entrate vi chieda di visionarla per poter eseguire il controllo della vostra dichiarazione.
Riassumendo le condizione che portano alla detrazione sono:
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- Acquisto di un immobile da destinare a prima casa;
- Tetto massimo possibile da portare in detrazione pari a 1.000 euro, indipendentemente dalla quota versata e dal numero di proprietari dell’immobile;
- Percentuale detraibile pari al 19% del tetto massimo ammissibile;
- Fattura emessa da un agente regolarmente iscritto all’albo;
- Obbligo alla conservazione delle fatture per almeno 5 anni se la detrazione viene inserita manualmente.
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