Detrazioni per spese di locazione per studenti universitari

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Che soddisfazione quella di avere un figlio all’università e pensare che abbia intrapreso un percorso che potrà consentirgli di fare ciò che sogna… magari ci spiace che abbia scelto una sede universitaria distante da casa nostra ma, pur di accontentarlo, accettiamo di fare enormi sacrifici per supportarlo in tutte le sue scelte.

Oggi come ieri avere un figlio che decide di andare all’università, lontano dalla propria città di residenza, comporta enormi sacrifici per i genitori ma soprattutto, questi ultimi, sono obbligati  a sobbarcarsi l’onere di investire nei propri figli una ingente quantità di denaro.

Una delle spese più considerevoli è legata alla fitto per la sistemazione dello studente fuori sede. I costi sono così alti che molte volte, non sempre per libera scelta, ma sacrificandosi, questi ragazzi si trovano a condividere appartamenti modestissimi in un numero di coabitanti ai limiti del consentito pur di suddividere le spese per la locazione e per tutti i servizi annessi (luce, gas, condominio, ecc…) così da pensare meno sulle casse familiari.

Lo Stato in questo ambito ci viene parzialmente in soccorso con la detrazione che ha come obiettivo un duplice effetto; in prima battuta tenta di alleggerire parzialmente la spesa sostenuta dai genitori mediante la possibilità di portare in detrazione queste spese ma ciò mira ad ottenere un effetto secondario, nemmeno tanto velato, che consta nel far emergere il sommerso che esiste nell’ambito dei fitti e delle seconde case detenute per profitto per le quali i proprietari provano ad evadere le tasse da pagare non registrando i contratti di locazione.

Già perché la legge prevede che chi vuole usufruire delle detrazioni deve possedere un regolare contratto di locazione della casa dove vive.

Per giunta delle nuove direttive in materia, consento agli inquilini che hanno chiesto la registrazione del contratto di locazione al proprio padrone di casa ottenendo un diniego in tal senso, di poter denunciare ma mancata registrazione ottenendo enormi benefici in ambito fiscale e non solo. Ma chi può usufruire di queste detrazioni?

Chi può usufruire delle detrazioni per i contratti di locazione per studenti fuori sede?

Tutti i contribuenti che formalmente pagano le spese per la locazione di studenti universitari seppur questi non rientrano nel perimetro dei familiari a carico. Già avete capito bene. L’importante sta nel dimostrare che siete voi che sostenete le spese per la locazione dello studente in questione ma che soprattutto la locazione sia regolarmente registrata secondo quanto previsto dalla legge 9 dicembre 1998, n. 431 che disciplina le locazioni di immobili ad uso abitativo. Il tipo di sistemazione inclusa copre le più disparate sistemazioni tra quelle disponibili sul mercato e copre i canoni relativi ai contratti di ospitalità, nonché agli atti di assegnazione in godimento o locazione, stipulati con enti per il diritto allo studio, università, collegi universitari legalmente riconosciuti, enti senza fini di lucro e cooperative. Sono anche inclusi i contratti per case private stipulati con i proprietari che si avvalgono dei benefici fiscali previsti in quei centri urbani che consentono una fiscalità agevolata per affitti con tetto massimo stabilito per tutti gli immobili da destinare alla locazione degli studenti universitari fuori sede.

Dunque, se lo studente non è nostro figlio e comunque non rientra nell’elenco dei nostri familiari a carico risulta comunque possibile usufruire della detrazione in questione. Certo è cosa abbastanza rara quanto unica però è importante saperlo. Naturalmente a maggior ragione è possibile usufruire per uno dei familiari fiscalmente a carico indipendentemente dal vincolo di familiarità.

Esistono anche altre detrazioni possibili per gli studenti universitari; per un approfondimento cliccate il seguente link

Limiti e percentuale detraibile per le spese per i canoni di  affitto per gli studenti

Come per le altre detrazioni tipicamente afferibili a questo contesto, anche per l’affitto per le spese degli studenti fuori sede è possibile portare in detrazione il 19% del totale delle spese sostenute da sottrarre dal monte totale delle tasse che dovete versare allo Stato. Personalmente avrei preferito che questo 19% fosse considerato come deduzione e quindi sottratto dal totale dell’imponibile da dichiarare; solo in questo caso rappresenta un vero contributo per le famiglie perché riduce l’imposta sul quale pagare le tasse (sulla cifra dedotta si azzererebbero tutte le tasse cioè sia l’Irpef che tutti gli altri tributi da versare in funzione della vostra fascia di reddito) mentre se contabilizzata come detrazione, si potrebbe incorrere nella situazione per la quale vi trovereste in “incapienza” e cioè avete un surplus positivo tra ciò che dovreste pagare come tasse e la cifra da portare in detrazione. In questo caso nessun vi rimborserebbe questa differenza positiva.

Attenzione però alle limitazioni poste in essere per questa tipologia di detrazione: oltre al tetto massimo detraibile pari a 2.633 euro annui ed alla formalizzazione relativa alla registrazione del contratto di locazione, lo studente deve aver scelto una sede universitaria che abbia una distanza di almeno 100 km dalla sua città di residenza e che comunque sia fuori dalla sua provincia. Sono ammessi al beneficio anche i territori degli stati membri della comunità europea.

Quindi se volessimo fare un veloce calcolo per capire qual è la cifra che possiamo portare in detrazione, tenuto conto del tetto massimo stabilito si ottiene:

2633 *0,19 = 500,27 euro

Non è molto ma comunque è una bella cifra. Mi farebbe piacere sapere, ma quanti di voi sono mai stati informati dal proprio commercialista di questa detrazione?

Dove si inseriscono le spese per la locazione degli studenti universitari nella precompilata?

A questo punto possiamo riassume che:

Requisiti:

    • Dimostrare di aver sostenuto le spese per la locazione di studenti fuori sede iscritti ad un corso di Laurea ;
    • Possedere il regolare contratto di locazione come stabilito per legge;

Limitazioni:

    • Percentuale detraibile 19%;
    • Tetto massimo detraibile pari a 2633 euro;
    • Sede universitaria distante almeno 100 Km dalla città di residenza e comunque fuori dalla provincia di quest’ultima.

La spesa sostenuta va inserita con il codice 18 nelle caselle da E8 a E10 del riquadro E della vostra precompilata.

Attenzione: il proprietario o referente legale dell’ente presso il quale avete stipulato il contratto di locazione non è obbligato ad emettervi fattura/ricevuta elettronica; ciò significa che siete costretti ad inserire queste spese a mano nelle caselle che vi ho indicato sopra. Ciò però impone che siete costretti a conservare le ricevute/fatture per almeno 5 anni nel caso l’Agenzia delle Entrate decida di eseguire il controllo della vostra precompilata per controllarne la veridicità della stessa. Per quella cifra è un “sacrificio” sicuramente sostenibile, non credete?

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